19- Chiesa di S.Agostino XV -XIX sec

 

 

La chiesa di S. Agostino in origine era dedicata a S. Maria Maddalena e venne assegnata nel XIII sec. all'ordine monastico degli Agostiniani. Nel tempo essa subì lavori di restauro e ampliamento; durante il pontificato di Leone X (1513-'21) lasciò il titolo di S. Maria Maddalena e prese quello l'attuale di S. Agostino. Divenne cattedrale nel 1827.
La facciata a capanna è tutta a mattoni, vi si notano le sagome di due grandi finestre e dell'antico rosone, sostituito dall'attuale finestra.
Al centro il bel portale cuspidato reca tracce di affreschi di Lorenzo d'Alessandro; la porta è circondata da un fregio decorato in terracotta.
L'interno presenta un'impianto a croce latina a navata unica voltata a botte, un grandioso arco trionfale separa la navata centrale dalla zona absidale, sulla parete sinistra si aprono due cappelloni.
Gli altari laterali mostrano un'elegante decorazione barocca e sono contraddistinti da numerose opere d'arte, tra le quali spiccano un crocifisso ligneo opera dei maestri sanseverinati fratelli Acciaccaferri, una tavola di Antonio e Giovangentile d'Alessandro, figli del più famoso Lorenzo pittore locale, opere del Pomarancio e di Filippo Bigioli.
L'altare in legno formato da una grande arca sostenuta da quattro angeli è opera di Venanzio Bigioli, il coro che addobba la zona absidale, è stato eseguito dal maestro Michele Baldoni di Gubbio su disegno di Ireneo Aleandri; gli affreschi dell'abside e della navata sono del pittore comasco Conconi.
La Cappella del Sacramento fu eretta nel 1824 per volere del cav. G.B. Collio, quando la chiesa divenne cattedrale. Di notevole interesse è il grandioso altare disegnato dal settempedano prof. Wulman Ricottini nel 1952; l'affresco rappresentante L'ultima Cena è opera del pittore tolentinate Francesco Ferranti. La cappella detta del Coro d'Inverno dal 1952 è adibita a Battistero. Al centro di detta cappella si trova il grandioso Fonte Battesimale, opera di Wulman Ricottini e donato dal canonico Ferdinando Gentili. Uscendo dalla chiesa si può notare ciò che resta di un affresco del sec. XV e rappresentante una Crocifissione.
La sacrestia ospita molte opere d'arte, tanto da formare un piccolo museo: essa contiene tele di Filippo Bigioli, Bernardino di Mariotto, Loreti di Fabriano e numerose suppellettili sacre.



Notizie storico-architettoniche

In seguito ai danni del terremoto del 1799, si rese necessario trasferire la cattedrale, da quasi un millennio posta sulla sommità del monte Nero, in posizione più vicina alla piazza del Mercato, nuovo fulcro della vita cittadina. L’antica chiesa di S. Agostino, destinata al nuovo ruolo, abbisognava però di rilevanti trasformazioni e aggiornamenti per poter accogliere la cattedra vescovile ed i canonici.
L’Aleandri ebbe l’occasione di dar prova delle sue capacità nella più importante chiesa cittadina, essendovi presto chiamato a prestare la propria consulenza professionale. Tra le varie proposte progettuali, l’unica opera disegnata dall’architetto, che sappiamo per certo avere avuto esecuzione, è la grande bussola lignea dell’ingresso principale. Addossata alla controfacciata, la bussola segue il consueto modulo compositivo tripartito dell’ordine architettonico: il basamento, costituito da alti podi angolari in legno e specchiature in radica di pioppo, l’ordine di snelle colonne doriche con base e capitello dorati, e la sovrastante trabeazione. Il tutto è coronato da un attico con due anfore lignee alle estremità.