28 - CHIESA DI S. MARIA DELLE VERGINI o PITTURETTA (XV sec.).

Notizie storiche

E' tradizione che la chiesa della Madonna delle Vergini sorgesse sul sito di una primitiva cappella edificata nel punto dove si fermarono i giovenchi durante il trasporto delle spoglie del vescovo del Santo Severino dall'antica Settempeda al Castello avvenuto alla fine del '500.
La leggenda narra che dopo la morte del vescovo Severino le sacre spoglie furono sepolte all'interno della Cattedrale di Septempeda che con ogni probabilità era situata nel luogo dell'attuale Santa Maria della Pieve.
I resti mortali rimasero lì per circa quarant'anni poi furono esumati e caricati su di un carro tirato da giovenchi che si posero in cammino per la via fino al colle del Monte Nero, dove vi era già un antico castrum e avevano trovato rifugio i Settempedani superstiti.
E' tradizione che lungo il tragitto nei luoghi dove si erano fermati i giovenchi sorgessero poi le tre chiese di S.Severino al Ponte (ora S.Francesco di Paola), S.Maria delle Vergini (ora la Pitturetta), S.Marco (non più esistente).
I primi documenti d'archivio che testimoniano l'edificazione di una cappellina risalgono al 1465. Una prima edicola venne infatti edificata durante i lavori di pavimentazione della strada, detta via Nova, già esistente nel '300, era l'unico percorso interno alla città murata che univa il borgo di fondovalle al Castello.
Si decise di costruire l'edicola ad un terzo della via che risaliva il Castello, in prossimità del quadrivio, ove convergevano la strada che proveniva dalla piazza ossia via Indivini, e quella che raggiungeva il monastero di S.Mariano (oggi di S. Caterina).

La "maestà" fu ornata al suo interno nel 1466 con un dipinto dell'immagine della Vergine, attribuito a Bartolomeo Friginisco.
La chiesa nel corso del XVI secolo assolse la funzione di eremo, ove si ricorda il beato Matteo da Bascio, fondatore della Congregazione dei PP. Cappuccini, che vi abitò in predicazione verso il 1525.
Un avvenimento di grande risonanza per San Severino fu l'apparizione dei lumi miracolosi del 1584 presso un'edicola distante un centinaio di metri dalla Pitturetta, in seguito trasformata nel Santuario della Madonna dei Lumi, e contemporaneamente presso lo stesso oratorio di S.Maria delle Vergini.
Nel 1621, per volontà del rettore della canonica D.Felice Achillei, la chiesa fu ampliata fino a contenere due altari, uno intitolato alla Beata Vergine l'altro al SS. Crocifisso e abbellita e al suo interno con preziosi ornamenti in stucco.
A fine del '600 il monumento cadeva di nuovo in un grave stato di abbandono e fu quindi chiuso nel 1694, perché pericolante e privo della sacra suppellettile necessaria allo svolgimento delle funzioni religiose. Fu così che nel corso del '700 si operarono di continuo riattamenti per via dei continui cedimenti fondazionali.
Nel 1739 la chiesa su progetto dell'architetto Pietro Loni da Como fu ridotta della parte pericolante, così restò il solo altare della Madonna. Ad inizio Ottocento la chiesa rischiò nuovamente la demolizione e fu grazie alla volontà dei cittadini, appassionati di arte e storia che la chiesa venne salvata, a tal proposito il settempedano Venanzio Bigioli nel 1844 presentò un progetto di recupero, che lasciava intatto il solo muro ove era dipinta la Vergine, e restringeva di un terzo la lunghezza dell'intera fabbrica, con lo scopo di riaprire la preziosa visuale prospettica, che si aveva dalla fonte dell'Isola, dell'intera strada di risalita al Castello.
Il nuovo disegno, dalle eleganti forme neoclassiche, fu approvato e mandato in esecuzione; ad ultimazione lavori, sopra la porta vi fu affissa la seguente epigrafe:

"VIRGINVM MATRI HEIC ETIAM A. MDLXXXIV. COELESTIBVS LVMINIBVS IRRADIATAE SACELLVM PENE COLLAPSVM MVNICIPES AERE PVBLICO RESTITVI CVRARVNT MDCCCXLV"

che così viene tradotta :
"Alla Madre delle Vergini, anche qui illuminata da splendori l'anno 1584, le autorità municipali nel 1845 provvidero a spese pubbliche che fosse restaurato il tempietto quasi distrutto".

Nel 1973, grazie all'interessamento del prof. Alberto Rossi, l'affresco della Vergine sopra il tabernacolo, fu staccato e restaurato.

Descrizione

Nell'odierna situazione la chiesa a pianta rettangolare, di modeste dimensioni, conserva nelle sue forme il progetto originario del Bigioli, modificato nel sistema di copertura. I paramenti murari esterni sono in laterizio a facciavista, il fronte d'ingresso è incorniciato da paraste di ordine dorico che sostengono la fascia trabeata su cui poggia il timpano del tetto a capanna.
Al centro vi è il portale sormontato dalla lapide e da un'apertura lunettata. Il fianco sinistro tangente la via della Pitturetta, ornato dallo stesso ordine, riporta nel mezzo una finestra con inferriata, punto di veduta dell'altare interno, sopra cui vi era posto l'affresco della Beata Vergine.

arch. Debora Bravi

Bibliografia

R.PACIARONI, La Pitturetta, San Severino Marche, 2001.

Un affresco raffigurante la Madonna col Bambino e angeli, dipinto intorno al 1410 da Pietro di Domenico da Montepulciano, è inoltre conservato sull'edicola detta la Pitturetta, sul cammino che conduce a San Severino castello.