Santuario della Madonna dei Lumi
L'odierna chiesa dedicata alla Madonna dei Lumi deve la sua
costruzione ad un evento miracoloso, manifestatosi nella notte
tra il 16 e il 17 gennaio 1584. Agli occhi di alcuni abitanti
settempedani apparvero dei lumi provenienti dal cielo, che
mossero verso un'effige della Vergine Maria situata in un
pilastro nella zona orientale del Castello, in località chiamata
Pescara. La chiesa venne costruita a partire dal 1586 su disegno
dell'architetto modenese Gianbattista Guena appartenente alla
congregazione dei Filippini, ai quali era stato affidato il
santuario dal popolo e dai magistrati di S. Severino. Terminata
nel 1657 la chiesa presenta linee regolari e semplici,
soprattutto in facciata; nel XVII sec. la basilica venne retta
dai padri Barnabiti, ordine subentrato ai Filippini. Dal 1901
essa è gestita dai monaci cistercensi. L'interno è a croce
latina con navata unica e il disegno primitivo prevedeva una
cupola che venne sostituita da un catino ottagonale, opera del
padre barnabita arch. Giantommaso da Ripoli.
Lungo la navata si aprono varie cappelle decorate da tele di
illustri pittori marchigiani: sono presenti opere di Giovanni
Andrea Urbani di Urbino, Andrea Sacchi e Giovangentile
d'Alessandro che dipinse l'effige miracolosa, che è possibile
mirare nella terza cappella a destra. Gli affreschi del catino
ottagonale sono del pittore settempedano Giulio Lazzarelli (XVII
sec.), la mensa dell'altare ed i quattro angeli che la sorreggono
sono opera dello scultore Venanzio Bigioli mentre i dipinti della
volta dell'abside sono di Giuseppe Mattei.
Due cappelle sono ornate di stucchi e affreschi eseguiti
dall'artista Felice Damiani.