47- Santuario di S.Pacifico XIII-XIXsec

già S.Maria delle Grazie

 

Notizie storico-architettonicheSan Severino: Santa Maria delle Grazie, facciata (Sito www.marche.beniculturali.it)
Nel 1842 Ireneo Aleandri venne incaricato dal conte Severino Servanzi Collio del dsiegno della nuova facciata della chiesa in cui sono custodite le spoglie di San Pacifico, compatrono della città. Per la redazione del progetto, l’architetto prende a modello la tipologia palladiana delle chiese venete, già adottato con spirito purista a Roma e Urbino dal Valadier.
La richiesta del priore di ricavare un appartamento sopra il portico d’ingresso, lo induce ad introdurre una variante nello schema palladiano, data dall’inserimento di sette finestre al secondo livello e dalla completa soppressione degli spioventi delle ali.
Completati i lavori nel 1843, l’Aleandri su richiesta del conte scrisse una succinta descrizione dell’opera nella quale dichiarò di essersi ispirato al tempio In Antis di Vitruvio per i quattro pilastri ionici con base attica che sorreggono la trabeazione e il soprastante frontone triangolare.
Anche in questo caso si è perduta l’originaria cromia del paramento in cotto che allo stato attuale si presenta a facciavista, fatta eccezione per le modanature del frontone, per il fregio e per i capitelli.

 

Il Santuario di S. Pacifico sorge a circa 2 Km. da San Severino sul colle Persico. Esisteva qui una piccola chiesa dedicata alla Madonna dal titolo "S. Maria Sub Monte "(sec. XII) con annesso convento di eremiti Agostiniani che nel sec. XV fu ceduta ai Frati Minori prendendo il nome di S. Maria delle Grazie. Dell'antica costruzione è sopravvissuto soltanto il portale a sesto acuto, ornato di una pregevole cornice scolpita in laterizio. Ampliata e restaurata più volte, conserva un antico portale a sesto acuto riccamente ornato con sculture di foglie e di animali. L'attuale facciata fu eretta nel 1842 su disegno di Ireneo Aleandri a spese di Severino Servanzi Collio fu alora modificato anche l'interno a tre navate su progetto di Venanzio Bigioli. Di pregevole fattura il coro in legno di noce eseguito nel 1725 da tre religiosi francescani e di notevole importanza è la Cappella del Santo a metà della navata destra, dove è conservato il corpo di S. Pacifico Divini. Nato a S. Severino nel 1653, S. Pacifico entrò a 17 anni nell'ordine dei Frati Minori. Ordinato sacerdote nel 1678, passò gran parte della sua esistenza nel convento del santuario allora chiamato di S. Maria delle Grazie. Morì nel 1721 e venne canonizzato nel 1839 da Gregorio XVI.
La graziosa cappella, di forma ottagonale, è stata progettata dall'arch. Pietro Augustoni; il corpo di S. Pacifico è contenuto in un'urna decorata da formelle che riproducono alcuni episodi della sua pia vita.

   
Vita di S. Pacifico

Carlo Antonio Divini nacque a San Severino Marche il 1° marzo 1653 da Anton Maria Divini e Maria Angela Bruni, nobili di San Severino. A causa della morte dei genitori, fu allevato da un austero e rigido zio materno, arcidiacono della cattedrale di San Severino.
A diciassette anni, Carlo Antonio entrò a far parte dell'Ordine dei Frati Minori e prese il nome di Fra Pacifico. Il 4 giugno 1678 fu ordinato sacerdote. Il 25 settembre 1681 fu nominato predicatore e lettore. Per un triennio insegnò filosofia nel convento di Montalboddo (AN). Dopo aver trascorso un periodo ad Urbino, divenne vicario del convento di San Severino ed infine fu trasferito nel convento di Forano. Qui trascorreva molte ore in preghiera prima di dedicarsi all'opera quotidiana di apostolato. Acceso d'amore, predicò per i vari paesi delle Marche la parola di Cristo. Nel !692 fu eletto guardiano del convento di San Severino. L'anno seguente è di nuovo a Forano dove dimorerà per dodici anni. Nel settembre 1705 ritornò a San Severino, qui la sua salute andò progressivamente peggiorando, alla piaga della gamba destra, si aggiunsero sordità e cecità, tanto che negli ultimi anni della vita gli divennero impossibili la celebrazione della messa, l'ascolto delle confessioni dei fedeli e la partecipazione alla vita della comunità. Morì il 24 settembre 1721. Ai funerali ci fu una gran partecipazione di popolo. Fu canonizzato da papa Gregorio XVI il 26 maggio del 1839. La sua vita mortificò i superbi, il suo zelo commosse i tiepidi, la sua parola scosse i fedeli. Molti furono i miracoli che il Signore compì mediante la sua intercessione. Non solo i miracoli, ma anche le estasi e lo spirito di profezia resero noto ed ammirato in tutta la regione il frate di San Severino. Di lui si racconta che predisse il terremoto del 1703 e la vittoria di Carlo Vi sui Turchi nel 1717.


Autore:
Elisabetta Nardi

St. Pacificus of San Severino

Born at San Severino, in the March of Ancona, 1 March, 1653; died there 24 September, 1721; the son of Antonio M. Divini and Mariangela Bruni. His parents died soon after his confirmation when three years old;he suffered many hardships until in December, 1670, he took the Franciscan habit in the Order of the Reformati, at Forano, in theMarch of Ancona, and was ordained on 4 June, 1678, subsequently becoming Lector or Professor of Philosophy (1680-83) for the younger members of the order, after which, for five or six years,he laboured as a missionary among the people of the surroundingcountry. He then suffered lameness, deafness, and blindness fornearly twenty-nine years. Unable to give missions, he cultivatedmore the contemplative life. He bore his ills with angelicpatience, worked several miracles, and was favoured by God with ecstasies. Though a constant sufferer, he held the post ofguardian in the monastery of Maria delle Grazie in San Severino(1692-3), where he died. His cause for beatification was begun in1740; he was beatified by Pius VI, 4 August, 1786, and solemnly canonized by Gregory IX [sic, i.e., Gregory XVI], 26 May, 1839. His feast is celebrated on 24 September.

MELCHIORRI, Vita di S. Pacifico da San Severino (Rome, 1839), compiled from theActs of Canonization; SDERCI DA GAJOLE, Vita di S. Pacifico da Sanseverino (Prato, 1898); DIOTALLEVI, Vita di S. Pacifico Divini dei Minori da Sanseverino(Quaracchi, 1910).

MICHAEL BIHL