Si veda a tal proposito C.G. CARLO GENTILI, Elogio di Bartolomeo Eustachio e Memorie Storiche di Eustachio Divini Settempedani, Macerata, 1837. Di E. Divini ne hanno rinverdito localmente la memoria alcuni recenti contributi e precisamente: M. BIANCHEDI, Eustachio Divini Ottico matematico del sec. XVII, in "Bollettino Associazione Ottica Italiana, N. 2, Firenze, 1946; M. BIANCHEDI, Un cannocchiale del Divini, in "Luci ed immagini" 1948. p. 4 in cui viene illustrato un telescopio conservato a San Severino dalla famiglia Caccialupi Olivieri Parteguelfa. O. MARCACCINI, Sanseverinati alla corte di Alessandro Vll: Fulvio Servanzi, G. B. Cancellotti, Elustachio Divini, "Appennino Camerte (Voce Settempedana)", n. 42, 22 Ottobre 1955, Camerino; O. MARCACCINI, Eustachio Divini astronomo ed ottico e la sua "carta lunare", in "Appennino Camerte (Voce Settempedana), n. 34, 30 Agosto 1969, Camerino.
M.L. RIGHINI BONELLI - A. VAN HELDEN,Divini and Campani... , Supplemento agli Annali dell'lstituto e Museo di Storia della Scienza, fasc.1, Firenze, 1981. Della Righini Bonelli sono da ricordare altri contributi particolari e preparatori della citata monografia e, in particolare, per i riferimenti diretti al Divini: M.L. RIGHINI BONELLI, Unpublished letters on Campani's and Divini's Telescopes, in "Ithaca", Paris, 1962; M.L. RIGHINI BONELLI, Delle prime lavorazioni dei cannocchiali in Italia e della loro fortuna, in "Giornale di astronomia", 1977, pp. 153-161. Di A. VAN HELDEN, Eustachio Divini versus Christiaan Huygens: a Rappraisal, in "Phisis", XII, n. 1, 1970, pp. 40-47.
ARCHIVIO PARROCCHIALE SAN LORENZO SAN SEVERINO (in seguito APSLSS), Liber baptizatorum a Mense Octobris 1609 usque ad Mensem Septembris 1716, c. 5v.
Per la famiglia Divini si veda BlBLIOTECA COMUNALE SAN SEVERINO MARCHE (in seguito BCSSM), G. TALPA, Memorie dell'antica e nuova Settempeda, vol. 9, p. 1191, mss. "Da un secolo circa ha smesso di farsi chiamare Indivini"; l'arma dei Divini era "gigli d'oro in campo azzurro". Le loro case sorgevano sul lungo ove ora, in Piazza del Popolo, si trova il palazzo municipale. BCSSM, G. TALPA cit. vol. 8, p. 906: "Cadde una pioggia tanto grande cinque settembre dell'anno 1584 che il fiume Potenza uscì fuori...e giunse colle sue acque sino alle Mura della Città nella porta di San Domenico e gonfiando pella Chiavica grande di Piazza arrivò sino all'angolo della casa dl Tardozzo Divini. . ." .
APSLSS, Libro dei morti del mese di Ottobre 1609 a Dicembre 1650.
Per notizie sulla famiglia Divini nel corso dei secoli si può utilmente consultare presso BIBLIOTECA CONVENTO SAN PACIFICO SAN SEVERINO MARCHE (in seguito BCSPSSM) l'opera manoscritta Vita di San Pacifico Divini Sacerdote delle più strette Osservanze nell'Ordine Serafico Preceduta e seguita da interessanti notizie storico-patrie raccolte da vari autori pel Sac. Filippo Rossi Sanseverinate Terziario Francescano, San Severino Marche, Presso Costantino Bellabarba, 1888 (il manoscritto era pronto per essere consegnato alla tipografia!). Cipriano Divini (1603-l686) si occupò della esecuzione del bisto argenteo di San Severino che si trova custodito nella Cattedrale di Sant'Agostino, opera dell'orafo romano Sante Lotti; eseguì la nota carta topografica della Città dedicata al Card. Pallotta e datata Vl Idus Junii an. 1640. Del 1662 è il suo dipinto Mistico Sposalizio di Santa Caterina che si trova sull'altare di sinistra nella Chiesa dedicata alla stessa santa presso il monastero delle monache cistercesi di S. Severino; due tele con episodi della vita di San Severino e del fratello S. Vittorino che adornavano la prima cappella a destra nel Duomo Vecchio furono rimosse dal Conte Severino Servanzi Collio che vi fece apporre delle epigrafi commemorative tra cui quella con un ritratto su tavola, di Eustachio Divini. Vincenzo Divini (1597-1673) è ricordato, anche nella Biblioteca Picena, tomo III, Osimo, 1793, p. 338 e dagli storici locali come celebre "in Medicina nella storia, in Poesia ed in Astrologia". Compose versi d'occasione e una Vita del Beato Pacifico manoscritta.
BCSSM, B. CRIVELLI, Frammenti di Memorie, mss. n. 45 vol. A, p. 24. "...di Eustachio Divini all'orchè fu soldato, se ne ha riscontro da una lettera dell'Alfiere Giulio Gentili . . . Li Soldati la passano male; e sin d'ora ne stanno male parecchi, e tra gli altri S.re Eustachio Divini, ma oggi sta assai meglio...".
C.G. CARLO GENTILI, Elogio di Bartolomeo Eustachio, cit. pp. 65-66.
Molto anni più tardi, scomparso da tempo il Torricelli, toccherà al Divini il compito di effettuare una indagine su alcuni obiettivi lavorati dallo stesso scienziato faentino. Infatti nel 1665, in seguito ad una esplicita richiesta del Granduca Ferdinando II esamina ed effettua delle prove con due obiettivi del Torricelli dei quali dichiara che "sono di tal eccellenza che darà da fare a qualche d'uno di arrivarli, non che di passarli"; quell'occasione gli avrebbe offerto l'opportunità di verificare una invenzione "con la quale-così il Divinio, posso benissimo conoscere se un'obiettivo sia veramente esquisito, senza provarlo nel cannone, et accompagnarlo con acuti, nè lenti. . .". E. DIVINI, Lettera intorno alle macchie nuovamente scoperte nel mese di luglio 1665 nel Pianeta di Giove con suoi cannocchiali all'illustriss. Sig. Conte Antonio Manzini, Roma, 1966, pp. 19-22 (in seguito Lettera 1666).
P.GALLUZZI - M. TORRINI, Le opere dei discepoli di Galileo, Carteggio, Firenze, 1975, p.277, nota 9.
E. HINTZSCE, L'invenzione del microscopio, in "Rivista Ciba", n. 27, Dicembre 1950, Milano, pp. 870-871.
Atti filosofici della Regia Società di Londra , 1668, p. 706.
C.A. MANZINI, L'Occhiale all'Occhio , Bologna, 1660, cap. 17, p. 174.
O. FABRE, Sinopsis optica , prop. 46, fol. 131.
E. MAIGNAN, Perspectiva horaria , lib. 4, prop. 69. Si veda anche C.G. CARLO GENTILI, Elogio , cit., pp. 66-67; Enciclopedia Treccani, voce "Microscopio" , vol. XXIII, p. 222 a ". ..Sempre in Italia il microscopio fece progressi considerevoli per opera di ottici insigni quali G. Fontana, E. Divini, F. Campani e G. Bonanni... si conservano ancora esemplari interessantissimi di apparecchi costruiti da questi autori...". Di ispirazione nazionalistica il giudizio di A. ALESSANDRI, Ottica, in "Le vie d'ltalia", Maggio 1929: "Ma in ogni modo nessuno può negare che il primo microscopio veramente meritevole di tal nome sia opera italiana, dell'italiano Eustachio Divini".
E. DIVINI, Brevis annotatio in Systema Saturnium Christiani Eugenii , Romae, 1660, p. 16: "...cum enim per totam Europam perspicilla a me fabrefacta distracta iam et quasi disseminata fuerint. . ." .
A. VAN HELDEN, Eustachio Divini versus , cit., p. 40.
E. DIVINI, Brevis annotatio , cit., p. 8. Si veda anche E. DIVINI, Lettera (1666) p. 27 e p. 50.
C.A. MANZINI, L'Occhiale all'Occhio , Bologna, 1660. Sotto l'immagine, racchiusa in un ovale, si legge: "Eustachio Divini da S. Severino nella Marca Anconitana di anni 49 giudicato da scientifici dell'Arte il primo che sin hora habbia perfettamente praticato il fabricare Occhialoni, e però degno di perpetua memoria 1659 lug. à di 30".
E. DIVINI, Brevis annotatio , cit., p. 8.
M.L. RIGHINI BONELLI, Delle prime lavorazioni dei cannocchiali, etc. , cit., è riportato il ritratto ad olio di Eustachio Divini che un tempo era sistemato all'ingresso della sala consiliare del palazzo comunale di San Severino. Vi è raffigurato il Divini che tiene in mano una delle sue opere; sul tavolo si nota una riproduzione della sua selenografia, a destra un telescopio sul cavalletto, rivolto verso l'esterno di una finestra.
E. DIVINI, Pro sua annotatione in systema Saturnium Christiani Hugenii adversus eiusdem assertionem , Romae, ex typis Dragondelli, 1661.
E. DIVINI, Pro sua annotatione , cit., p. 4: "Si enim famam Publicam sedecim annorum non parum faventem, peritissimorum hominum indicium, Eminentissimorum ac Serenissimorum approbabationem, ipsam Aemulorum canfessionem, ominum fere nationum consensum, lucrum satis ingens quod res ista peperit...". C.A. MANZONI, L'Occhiale , cit., p. 11: "...un solo Eustachio per fabbricarne le 4 lenti, ed io le ho avute da Lui...a prezzo d'oro, che tanto appunto mi costano, quanto se fossero d'oro massiccio di 24 carati".
M.L. RIGHINI BONELLI - A. VAN HELDEN, Divini and Campani , cit., p. 8.
Atti Filosofici etc. , cit.. p. 706.
G. ASCLEPI, De Veneris per Solem transitu exercitatio astronomica (habita in Colleglo Roma Soc. Jesu a Padribus eiusdem Societatis) , Romae, 1761.
M.L.RIGHINI BONELLI - A. VAN HELDEN, Divini and Campani , cit., p. 10.
G.GOVI, Della invenzione dei micrometri per gli strumenti astronomici , in Bullettino di Bibliografia e Storia delle Scienze Matematiche e Fisiche, Tomo XX, Dicembre 1887, Roma, 1887, pp. 607-622.
Il Govi si servì di una indicazione della Biblioteca Picena, tomo IV, p. 17 nota 11, secondo la quale il rame della selenografia, era passato alla famiglia Gallo di Osimo in seguito al matrimonio di Maria Divini con il conte Alessandro Gallo. In Osimo presso il locale Archivio Comunale si conserva tuttora la detta selenografia e un ritratto, sempre su rame, del Divini stesso.
R. MCKEON, Les Debuts de l'Astrinomie de Précision, I, Historie de la Realization du Micrometre Astronomique, "Phisis", 1971, XIII, n. 3, pp. 234-236.
E. DIVINI, Lettera all'Ill. Sig. Conte Carl'Antonio Manzini. Si ragguaglia di un nuovo lavoro, e componimento di Lenti, che servono à Occhialoni, ò semplici, ò composti , Roma, 1663 (in seguito E. DIVINI, Lettera (1663), p. 57-60.
Ibid. p. 60.
R. MCKEON, Les Debuts de l'Astronomie de Précision, II, Histoire de l'Acquisition des Instruments d'Astronomie et Geodesie munis d'Appareils de Viseé Optique , "Phisis", 1972, XIV, n. 3, p.228.
Vedi nota n. 5
ARCHIVIO STORICO COMUNALE SAN SEVERINO, (in seguito ASCSS), Riformanze Consiliari dal 1648 al 1655 , c. 83: "Il Sig. Eustachio Divini havendo mandato alle stampe alcune osservazioni lunari da esso ritrovate col benefitio del suo occhialone ci ha mandato una copia in carta pergamina per regalo al nostro Pubblico, quale si mostra alle SS.VV. e si leggono le lettere del Sigr. Eustachio...". Ibid. c. 83v. "Al Sigr. Eustachio Divini, che ha favorito questo Publico delle sue osservazioni lunari si rendano le dovute grazie, et mentre è stato risposto le sue lettere si passi ordine di ringraziamento al Sig. Cap. Cesare suo fratello acciò resti tenuto insinuarlo al Sigr. Eustachio ad occasione che li scriverà, e registrare memoria ne libri pubblici in segno di gratitudine et si conservino dette osservationi dal ministro pubblico con ponersi nell'inventario de' mobili del Palazzo Magistrale".
Si veda per Cipriano nota 5. In BCSSM, Documenti di Famiglie Illustri , 46 (CLXXXXVI), ms. sono presenti, in apposito fascicolo non numerato, quattro lettere che Priamo Beni, interessato a problemi della lavorazione del ferro, indirizza da Roma al fratello Ovidio a San Severino nelle quali si incontrano, tra l'altro, riferimenti ad interventi o altre operazioni di Eustachio Divini; tre lettere sono datate rispettivamente 4 giugno, 25 luglio e 29 novembre 1621.
C. HUYGENS, Systema Saturnium (1659), Oeuvres Complètes. The Hague, 1888-1950, XV.
E. DIVINI, Brevis annotatio , cit. pp. 19-24.
C. HUYGENS, Systema Saturnium , cit., p. 279.
E. DIVINI, Brevis annotatio , cit., pp. 11-15.
A. FABRONI, Lettere inedite di uomini illustri , Firenze, MDCCLXXIII, vol. I pp. 69-70.
E. DIVINI, Brevis Annotatio , cit.
A. FABRONI, Lettere inedite , cit., pp. 78-80.
C. HUYGENS, Brevis Assertio Systematis Saturnii Sui Ad Serenissimum Principem Leopoldum Ab Hetruria , Opera varia, voI. Sec., Lugduni Batavorum, MDCCLXXIV, pp. 621-634.
A. FABRONI, Lettere inedite , cit., pp. 82-84.
E. DE DIVINIS SEPTEMPEDANUS, Pro sua annotatione in Systema Saturnium Christiani Hugenii adversus eiusdem assertionem , Romae, Typis Dragondelli, MDCLXI.
Si veda nota n. 22.
E. DE DIVINIS SETTEMPEDANUS, Pro sua annotatione , cit., pp. 20-23.
Ibid., pp. 8-9 e pp. 15-16.
Ibid., p. 2.
Ibid., p. 2.
Ibid., pp. 46-51.
Ibid., pp. 51-52.
Ibid., pp. 43-44.
A. FABRONI, Lettere inedite , cit., pp. 80-81.
A. VAN HELDEN, The Academia del Cimento and Saturn's rings , in "Phisis", 1973, n. 3, pp. 244-248. Si veda anche A. FABRONI, Lettere inedite , cit., pp.70-73, pp. 80-88, pp.92-95, pp.101-104.
M. MONTUCLA, Histoire des Mathematiques , Tome Second, Paris, MDCCLVIII, p. 481; N. AMICI, Matematici, fisici, astronomi delle Marche , in "Studi Marchigiani", Macerata, 1907; G. TIRABOSCHI, Storia della letteratura italiana , Tomo VIII, P.l, Roma, MDCCLXXXV, p 151.
C.G. CARLO GENTILI, Elogio, cit., pp. 74-77.
Biblioteca Picena , t. IV, Osimo, MDCCXCV, pp. 14-17; N. AMICI, Matematici, fisici , cit., pp. 188-189; M. BIANCHEDI, Eustachio Divini , cit.
A. VAN HELDEN, Eustachio Divini versus Christiaan Huyghens , cit.
M.L. RIGHINI BONELLI - A. VAN HELDEN, Divini and Campani , cit., 14-15. Vi si ricorda che era nato nel 1635 a Castel San Felice presso Spoleto, che da giovane aveva seguito a Roma i due fratelli maggiori, Pier Tommaso e Matteo; questi era rettore di una chiesa e collaborava con i fratelli nella costruzione di orologi e aveva poi seguito, in particolare, Giuseppe nella sua brillante carriera dl costruttore di telescopi etc. Scarsissime sono le notizie su G. Campani nelle consuete enciclopedie; di solito il suo nome viene richiamato, insieme a quello del Divini, nelle specifiche voci sugli strumenti ottici (Microscopio, Telescopio). Di lui si sta occupando Silvio A. Bedini che ne ha già pubblicato una sommaria biografia. Vedi Ibid. p. 14, nota 39.
G. TIRABOSCHI, Storia della letteratura , cit., pp. 151-152; C.G. CARLO GENTILI, Elogio , cit. p. 70-71; N. AMICI, Matematici , cit., p. 189; M. BIANCHEDI, Eustachio Divini , cit., p. 5.
Biblioteca Picena , cit., pp. 14-17; S. SANTINI, Picenorum Mathematicorum Elogia , Macerata, pp. 32-33.
M.L. BONELLI, Unpublished Letters , cit.; M. L. RIGHINI BONELLI, Delle prime lavorazioni , cit.
M.L. RIGHINI BONELLI - A. VAN HELDEN, Divini and Campani , cit.
E. DIVINI, Lettera (1663) , cit., p. 41.
Ibid., pp. 41 sgg.
E. DIVINI, Lettera (1666) , cit., pp. 27-30.
E. DIVINI, Lettera (1663) , cit., pp 48-53.
Ibid., p. 53. "...la prova si ha da fare in questo modo; che si ponga delle lettere ad una distanza tale, che con il loro occhiale (quello del Campani) si possino leggere, e poi tirarsi tanto indietro col detto loro occhiale e che non possino più leggere le proposte lettere, et in quel posto, dove il loro non legge più, mettere il mio di palmi venti, e se leggerà le lettere il mio haverà vinto e quando no, haveranno vinto loro buona somma di denaro, e l'honore che veramente sarebbe molto grande, essendo il loro occhiale la metà più corto. Ma che servono queste millantarie, tante parole. . .".
E. DIVINI, Lettera (1666) , cit., pp. 30-38.
Ibid., p. 38; M.L. RIGHINI BONELLI A. VAN HELDEN, Divini and campani , cit. pp. 24-25.
Ibid., p. 85.
G. CAMPANI, Ragguaglio di due Nuove Osservazioni , Roma, 1666.
E. DIVINI, Lettera (1666) , cit., pp. 45-49.
Ibid., pp. 5-15. Dei fratelli Serra si conserva sempre ad Osimo (si veda nota n. 27) un rame in cui sono riprodotte le osservazioni da loro effettuate su Marte con la seguente iscrizione: Anno 1666 Die 30 Martii hor. 2 n.s./Typus Martis cum insignibus maculis Romae visis primum a DD. fratribus Salvatore ed Francisco de Serris tubo Eustachii Divini palmorum 25., ac subinde 60. a die 24. Martii ad 30., qua die in aedibus IlI.mi D. Caesarii Giorii hora praedicta, et ipsomet Illmo D. describente tub. pal. 45. apparuit, ut hic exprimitur, inverso modo nigriore inter alias existente macula orientali, pro situs observata variatione ejusdem planetae circa primum axem revoluzionis periodum indicatura, horis nempe circiter 13.
Ibid., pp. 57-75.
Ibid., pp. 45-47.
M. L. RIGHINI BONELLI - A. VAN HELDEN, Divini and Campani , cit., pp. 30-43.
Ibid., p. 49.
Ibid., p. 32 e p.126.
M.L. RIGHINI BONELLI, Dalle prime lavorazioni , cit., p. 161.
M. L. RIGHINI BONELLI, Divini and Campani , cit., p. 31 e p. 107.
Ibid., p. 31 e p. 57.
Ibid., p. 71.
Ibid., p. 32.
Ibid., p. 69.
Ibid., p. 36.
Ibid., p. 149 e p. 167.
Ibid., pp. 148-149.
Ibid., p. 167.
Ibid.
Ibid., p. 38; E. DIVINI, Lettera (1666) , cit., p. 67.
M. L. RIGHINI BONELLI - A. VAN HELDEN, Divini and Campani , cit., p. 39 e p. 42.
Ibid.
E. DIVINI, Lettera (1666) , cit., p. 22. Nel volume è inoltre pubblicata di E.F GOTTIGNIES, Lettera diretta ad Eustachio Divini (osservazioni sulle macchie di Giove), pp. 77-109.
Si veda nota n. 34.
ASCSS, Rif. Cons. dal 1667 al 1673 , 26 Ottobre 1670, c. 77: "Vincenzo Divini nostro Medico per la indisposizione e vecchiaia suppone poter dare poca soddisfazione nel suo ministero, e però desidera licenza da questo honoratissimo pubblico, del quale hebbe condotta per più hanni acciò la città sia meglio Servita facendo istanza che questa sua istanza si ponga a partito" APSLSS, Liber Mortuorum Ecclesiae Sancti Laurentii mense Julii 1650 usque ad Mensem Aprilis 1972 , il Giugno 1673 "Il Sig. Vincenzo Divini Medico Ecc.mo Medico della Marca e dell'Umbria, morì nella propria Casa sopra la fontana dell'lsola in Età d'Anni 76 et in Com.ne di S.M.C. Hebbe più volte nella sua lunga, e penosa Infirmità Di Pietra, e Podagra... Fu seppellito nella Chiesa di S. Domenico nella Sepoltura de' suoi Antenati".
G.F.LUZI, Saggio di una serie di Consoli del Comune di S. Severino Marche , Sanseverino Marche, 1905, passim.
BCSSM, Documenti , cit. Eustachio Divini autorizza Priamo Beni a pagare quindici scudi al fratello Cipriano, Roma, 21 luglio 1674; il biglietto è anche quietanzato da Cipriano Divini in data 3 Agosto dello stesso anno.
AOSLSS, Liber Mortuorum , cit., c. 94 v.
Si veda nota 27 e nota 74.
S. SANTINI, Picenorum Mathematicorum , cit., p. 32.
D.O.M. Eustachio Divinis / Patricio Septempedano / Summi ingenii Viro, et Mathematicis nulli secundo / In Opticae facultate / Eruditorum consentione facile Principi / Miris suis Telescopis Novorum Siderum, et / Macularum in Planetis antea incognitarum / Speculatori Insigni / Ferdinandi II Magni Etruriae Duci / Gratiam idcirco, et beneficientiae signa / Promerito et assecuto / Ubique Gentium / Vel ultra Montes / et Mare notissimum / Probitate quoque, Modestia, et eximia in Pauperes charitate / Spectatissimo / Caesar, et Jo: Baptista Germani Fratres / Patruo Magno de se optime merito / Posuere / Vixit annos LXXIV. Menses IV. Dies XVIII / Obiit IX Kal: Martii MDCLXXXV .
Domenico Valentini (1789-1876), umanista, amante delle belle arti, coltivò gli studi storici ed archeologici nel territorio; fu socio corrispondente della R. Deputazione di Storia Patria per le Marche, ricoprì varie pubbliche cariche cittadine distinguendosi per mecenatismo e per la valorizzazione dei beni culturali di San Severino. Scrisse Il Forastiere in San Severino Marche , San Severino, 1868.
Qui stanno sepolte le ossa / di due illustri settempedani / Domenico Indivini / per opere di tarsia nel sec. XV celebratissimo / Eustachio Divini / ottico ed astronomo nel secolo di Galileo / perchè non lo ignorassero i posteri / Domenico Valentini / pose questo ricordo l'anno MDCCCLXVIII .
Eustachio Divinio / Septempedano Optico / Quod Nominis Italici Gloriam / Editis Tabulis / Microscopio et Telescopio / Auxerit / Severnus Servantius Collius Comes / Pervestigatori Orbium Caelestium / Posuit / Anno MDCCCVII.