Tutti gli esseri vegetali ed animali di questo nostro pianeta Terra hanno avuto origine da due comuni progenitori
che hanno iniziato e continuano a sostenere quel processo unico ed irripetibile nel nostro universo
che si chiama VITA..
Questi nostri antenati che sono alla base della nostra esistenza e fondamentali per la nostra sopravvivenza si chiamano
Biossido di Carbonio (CO2) ed Acqua (H2O) che insieme ad altri elementi presenti in natura costituiscono un sottile involucro
che avvolge il nostro pianeta al confine tra la Litosfera e la Atmosfera e prende il nome di Biosfera .
Tutti i processi chimici basilari che sono avvenuti ed avvengono in questo strato sottile in cui viviamo sono resi possibili dall’irraggiamento
solare, cioè da una fonte di energia che possiamo considerare inesauribile nell’arco di milioni di anni, ma hanno
bisogno per realizzarsi di una serie di fattori concomitanti che concorrono allo sviluppo della vita e che sono essi
stessi determinati dall’irraggiamento.
Per oltre centomila anni la specie umana si è affiancata alle altre specie viventi nell’adeguarsi ed adattarsi ai cicli naturali per
sopravvivere e potersi riprodurre in un continuo processo di evoluzione che ne ha modificato significativamente l’aspetto fisico,
le capacità costruttive ed innovative e le facoltà intellettuali.
Il rapporto dell’uomo con la natura era un rapporto riverenziale dettato dalla sua consapevolezza di essere del tutto
ininfluente nel determinare il corso di tutti quegli eventi che favorivano la nascita e lo sviluppo della vita ma che spesso
erano anche origine di distruzione e di morte: il rapporto riverenziale si concretizzava in una forma di rispetto dell’uomo
per la natura che assumeva una connotazione di carattere religioso tale che eventi speciali e disastrosi venivano
interpretati come punizioni divine.
Nel corso degli ultimi millenni della nostra storia si è quindi sviluppato il mito della età dell’oro e del paradiso terrestre,
cioè uno stato di perfezione iniziale a cui è seguito, per colpa dell’uomo, un improvviso degrado che stiamo con
fatica riparando con un duro e faticoso lavoro di riscatto.
Il concetto di “Cambiamenti Climatici” che domina l’odierno dibattito sull’effetto serra, fa riferimento inconsapevolmente
a questo stato di perfezione iniziale che in termini biologici è stato smentito dalla teoria evoluzionistica
di Darwin ed in termini cosmologici dalla teoria del Big Bang.
Tutto l’attuale dibattito sui cambiamenti climatici si basa su questo presupposto iniziale accettato dalla
quasi totalità degli addetti ai lavori e dalla maggior parte della opinione pubblica, ma non dimostrato:
la CO2 causa l’aumento della temperatura terrestre perché assorbe la radiazione infrarossa che
la superficie terrestre emette nella sua qualità di corpo nero, assorbimento che inibisce in parte
la capacità di raffreddarsi della terra stessa tramite i processi radiativi che dissipano l’energia assorbita dal sole.
La causa di questo processo che viene impropriamente chiamato “Effetto Serra” viene attribuita alle attività
antropiche che immettono CO2 in quantità sempre maggiore in seguito allo sfruttamento eccessivo di
combustibili fossili, determinando il riscaldamento della atmosfera terrestre con il conseguente scioglimento
dei ghiacci, fenomeni atmosferici devastanti e catastrofi imminenti.
Questo pregiudizio ideologico ha portato negli ultimi decenni ad una vera e propria campagna
di criminalizzazione della CO2 da parte dei catastrofisti che nelle loro elaborazioni teoriche e
nello loro simulazioni globali hanno completamente trascurato il ruolo ed il significato che la
CO2 e l’H2O hanno avuto ed hanno tuttora nella formazione e nello sviluppo della Biosfera.
Parallelamente alla criminalizzazione della CO2 si è sviluppata la falsa illusione che i problemi
del riscaldamento globale si possano risolvere attraverso la decarbossilazione delle fonti energetiche,
processo che richiede un enorme dispendio energetico e finanziario e che provocherà non la soluzione
ma il peggioramento della attuale situazione.
I primi lavori e le prime simulazioni dei fisici dell’atmosfera, iniziati nella seconda metà del secolo
scorso, hanno preso come punto iniziale di questo processo degenerativo l’inizio dell’era industriale
avvenuto nella metà del diciannovesimo secolo, quando la popolazione della terra era circa un miliardo
di persone con una aspettativa di vita che era circa la metà di quella attuale ed un tenore di vita che
sarebbe oggi inimmaginabile.
Il Bilancio energetico radiativo è stato l’oggetto delle prime indagini sperimentali per misurare l’entità
dell’effeto serra e la sua correlazione con la concentrazione di CO2 nell’aria. La misurazione veniva fatta
al limite dell’atmosfera dove con un bolometro veniva determinata la radiazione incidente proveniente dal
sole e la radiazione totale proveniente dalla terra che consisteva nella luce visibile riflessa dalla terra e nella
radiazione infrarossa emessa dal pianeta determinata quest’ultima per sottrazione inserendo un filtro
che tagliava completamente l’IR.
Un altro campo di indagine è stata la determinazione bilancio annuale del carbonio necessaria per conoscere
l’incremento della concentrazione di CO2 nell’atmosfera derivato dall’uso di carburanti fossili.
Incremento del carbonio che è naturalmente correlato anche alla quantità di biomassa attualmente presente sul nostro pianeta.
Il titolo e le motivazioni di questo articolo sono stati determinati dalla necessità di trattare il tema dei cambiamenti
climatici nel contesto generale della formazione della biosfera derivata dalla reazione di fotosintesi tra la CO2 e l’H2O,
molecole alla base della chimica organica che possono generare la vita grazie alla presenza della radiazione solare
ed alla capacità dell’acqua di termostatizzare l’ambiente, tramite i suoi passaggi di stato di aggregazione.
I combustibili fossili cioè il carbone , il petrolio ed i gas naturali che vengono considerati come elementi alteranti
un equilibrio ottimale che la natura ha raggiunto dopo milioni di anni, sono il risultato di milioni di anni di attività
fotosintetica che la natura ha espletato nelle varie ere geologiche e che ha permesso di traformare l’energia
radiante del sole in energia chimica direttamente fruibile dagli esseri viventi che popolano il nostro pianeta,
essi stessi generati da millenni di evoluzione delle molecule organiche e biologiche.
Quello che le moderne tecnologie cercano disperatamente di sviluppare ed incrementare, cioè la cattura
della energia radiante del sole ed il suo accumulo in forme fruibili ed in modo non dannoso per gli esseri viventi,
la natura lo sta già facendo da circa 2,7 miliardi di anni attraverso la traformazione della eneregia radiante in
energia chimica utilizzando la fotosintesi clorofilliana.