a - Un nuovo concetto di libertà
Abbiamo visto quindi che la teoria evoluzionistica di Teilhard de
Chardin getta una luce del tutto nuova sull’origine e sul futuro
dell’uomo nell’universo che sembra muoversi in uno schema ben
preciso e del tutto preordinato senza lasciare nessuno spazio di libertà
all’essere umano.
In realtà un esame attento di quello che abbiamo
sopra esposto ed una lettura approfondita de “ il fenomeno umano”
rivela che l’evoluzione, pur muovendosi in una direzione precisa, ha
subito molti insuccessi durante il suo svolgimento e questo non perché
la legge di complessificazione , o di condensazione come noi l’abbiamo
definita, non sia valida ma solo perché le condizioni al contorno del
sistema su cui tale legge si applicava hanno favorito un determinato
esito rispetto ad un altro che poteva essere più auspicabile.
Questo ci da la possibilità di risolvere il dilemma tra necessità e
libertà che ha angustiato per secoli filosofi e pensatori : in questa
nuova ottica infatti il primato della libertà si afferma non nella
negazione delle leggi naturali ma nella possibilità di determinare le
condizioni che indirizzino il risultato verso un esito piuttosto che verso
un altro.
Questa possibilità di creare un certo tipo di condizioni al contorno è
tanto maggiore quanto più grande sarà il numero di stati ( o di scelte)
possibili e quanto esse siano più facilmente raggiungibili da un punto di
vista energetico.
Secondo quanto abbiamo detto quindi la condensazione, che
determina la molteplicità e la complessificazione, opera nell’aumentare
gli spazi di libertà non solo nel mondo inanimato e nelle specie viventi
ma anche per l’essere umano che li realizza non nell’isolamento fisico
e spirituale ma all’interno della molteplicità e della cooperazione
sociale.
L’uomo libero non è quindi l’essere isolato che è esente da
condizionamenti ma quello che in presenza di innumerevoli
condizionamenti ha la possibilità di scegliere e di accedere al maggior
numero di stati possibili.
b - dualismo materia e spirito ( trascendenza)
Il superamento di questo dualismo , come proposto da Teilhard e
come da noi riformulato, si risolve quindi non nella negazione di una
delle due componenti ma come esaltazione di entrambe, infatti sulla
base delle leggi naturali che regolano la materia si genera lo spirito
come fenomeno emergente di ordine superiore che ha la capacità di
ordinare e di indirizzare la materia stressa.
Questa entità, che è generata dal pensiero, acquista una nuova vita
destinata ad evolversi con leggi analoghe a quelle che hanno
determinato l’evoluzione biologica ed è una entità trascendente di
natura metafisica che va oltre la materia.
Questa entità è veicolata nella
nuova dimensione della conoscenza (noosfera) attraverso supporti fisici
e materiali ma conserva la sua vera natura spirituale.
c – fede e ragione
La teoria evoluzionistica di Teilhard de Chardin, che è stata
stupidamente osteggiata sia dai materialisti che dagli idealisti, ed in
maniera più o meno celata dalle gerarchie ecclesiastiche ci da la
possibilità di superare anche il dualismo tra fede e ragione che sono
tuttora percepite in termini contrapposti ed irriducibili.
La lezione di
Teilhard è che la fede non può essere messa in contrapposizione con la
ragione , ma che basandosi sulla ragione e senza rivendicare un primato
inesistente, debba essere posta oltre la ragione stessa in funzione
propulsiva ed evolutiva per il raggiungimento razionale della verità.