STABILITA' e COMPLESSITA'




3) Implicazioni filosofiche e teologiche
 

 

  a - Un nuovo concetto di libertà

Abbiamo visto quindi che la teoria evoluzionistica di Teilhard de Chardin getta una luce del tutto nuova sull’origine e sul futuro dell’uomo nell’universo che sembra muoversi in uno schema ben preciso e del tutto preordinato senza lasciare nessuno spazio di libertà all’essere umano.

In realtà un esame attento di quello che abbiamo sopra esposto ed una lettura approfondita de “ il fenomeno umano” rivela che l’evoluzione, pur muovendosi in una direzione precisa, ha subito molti insuccessi durante il suo svolgimento e questo non perché la legge di complessificazione , o di condensazione come noi l’abbiamo definita, non sia valida ma solo perché le condizioni al contorno del sistema su cui tale legge si applicava hanno favorito un determinato esito rispetto ad un altro che poteva essere più auspicabile.

Questo ci da la possibilità di risolvere il dilemma tra necessità e libertà che ha angustiato per secoli filosofi e pensatori : in questa nuova ottica infatti il primato della libertà si afferma non nella negazione delle leggi naturali ma nella possibilità di determinare le condizioni che indirizzino il risultato verso un esito piuttosto che verso un altro.

Questa possibilità di creare un certo tipo di condizioni al contorno è tanto maggiore quanto più grande sarà il numero di stati ( o di scelte) possibili e quanto esse siano più facilmente raggiungibili da un punto di vista energetico.

Secondo quanto abbiamo detto quindi la condensazione, che determina la molteplicità e la complessificazione, opera nell’aumentare gli spazi di libertà non solo nel mondo inanimato e nelle specie viventi ma anche per l’essere umano che li realizza non nell’isolamento fisico e spirituale ma all’interno della molteplicità e della cooperazione sociale.

L’uomo libero non è quindi l’essere isolato che è esente da condizionamenti ma quello che in presenza di innumerevoli condizionamenti ha la possibilità di scegliere e di accedere al maggior numero di stati possibili.


b - dualismo materia e spirito ( trascendenza)

Il superamento di questo dualismo , come proposto da Teilhard e come da noi riformulato, si risolve quindi non nella negazione di una delle due componenti ma come esaltazione di entrambe, infatti sulla base delle leggi naturali che regolano la materia si genera lo spirito come fenomeno emergente di ordine superiore che ha la capacità di ordinare e di indirizzare la materia stressa.

Questa entità, che è generata dal pensiero, acquista una nuova vita destinata ad evolversi con leggi analoghe a quelle che hanno determinato l’evoluzione biologica ed è una entità trascendente di natura metafisica che va oltre la materia.

Questa entità è veicolata nella nuova dimensione della conoscenza (noosfera) attraverso supporti fisici e materiali ma conserva la sua vera natura spirituale.


c – fede e ragione

La teoria evoluzionistica di Teilhard de Chardin, che è stata stupidamente osteggiata sia dai materialisti che dagli idealisti, ed in maniera più o meno celata dalle gerarchie ecclesiastiche ci da la possibilità di superare anche il dualismo tra fede e ragione che sono tuttora percepite in termini contrapposti ed irriducibili.

La lezione di Teilhard è che la fede non può essere messa in contrapposizione con la ragione , ma che basandosi sulla ragione e senza rivendicare un primato inesistente, debba essere posta oltre la ragione stessa in funzione propulsiva ed evolutiva per il raggiungimento razionale della verità.